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Messaggio a cui vuoi rispondere:
Doverose precisazioni
Argomento: Reazione a catena
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By:
Graziano
Posted:
08.10.2004 @ 09:41
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Caro Davide Z, hai totalmente ragione. Evidentemente mi sono espresso male. Non era assolutamente mia intenzione né considerare il classico di Bava uno slasher movie, né paragonarlo a Venerdì 13 o altri prodotti similari. Quello che intendevo dire, e mi sembra innegabile, è che il film di Cunningham (e quindi i vari sequels) hanno ripreso da Bava numerose ambientazioni e soluzioni visive, unicamente limitate alle scene degli omicidi, ma trascurandone in toto i risvolti 'filosofici': non ne avevano la benché minima intenzione! Come d'altronde è innegabile che, con i dovuti distinguo, Argento, nella sua prima produzione, avesse ben assimilato la lezione di Bava di film come 'La ragazza che sapeva troppo', 'Sei donne per l'assassino' e 'Reazione a catena', rielaborandola con apporti e risultati del tutto personali ed originali, ma interessandosi unicamente, come ha successivamente dimostrato, a quella che qualcuno ha giustamente definito un 'eccesso della visione', senza alcun interesse a riflessioni di carattere più profondo. (Quando uscì 'Shock' di Bava, a cui collaborò molto attivamente il figlio Lamberto, all'epoca molti lo paragonarono ai film di Argento, ormai famoso, perdendo totalmente di vista i risvolti surrealistici dell'opera e confondendo il 'maestro' con l' 'allievo'). E' quello che capita ancora oggi quando si leggono positive recensioni su film come 'L'alba dei morti viventi'. Chi le scrive evidentemente non ha capito niente dell'originale di Romero, che non può non prendersi come pietra di paragone, trattandosi di un remake esplicito. Quindi a tutti il consiglio di riscoprire questo film, che sarà una sorpresa per quanti non lo conoscono. Non è un thriller alla Dario Argento, non è uno slasher movie alla Venerdì 13. E' semplicemente un capolavoro di un autore ai più sconosciuto in Italia, ma considerato di culto da persone del calibro di Martin Scorsese, Joe Dante, Tim Burton, che notoriamente non sono registi 'di genere'.
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