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posted: 03.11.2003 @ 12:49

Villaggio: La Corazzata Potemkin? Una boiata pazzesca! Anche in DVD!

Esce il capolavoro di Eisenstein, ma Fantozzi non si pente.

Kaligulha reporting...

 ''Il DVD della Corazzata Potemkin è una boiata pazzesca''. Fantozzi docet. Sono passati quasi trent'anni dal ''Secondo Tragico Fantozzi'', film nel quale Paolo Villaggio lanciava uno degli slogan, e una delle gag, più famose della storia del cinema italiano: quello della Corazzata Potemkin.

 In occasione dell'uscita in formato digitale del capolavoro di Eisenstein, ho raggiunto il popolare attore al quale il film è indissolubilmente legato. Ma dopo tre decenni, il ''ragionier Fantozzi'' ancora non ha digerito la visione della pellicola: ''Non si può dire, ma è un film noiosissimo. Uno dei momenti più emozionanti della mia vita è stato quando ho criticato la Corazzata davanti al pubblico di Mosca''.

 Insomma, Paolo Villaggio non si pente, anzi: ''La Corazzata è un film di una noia mortale. Mi ricordo che quando ero giovane, era quasi obbligatorio vederlo. Soprattutto per noi di sinistra. Subivamo l'influenza culturale dell'Unione Sovietica, e c'erano due tabù assolutamente intoccabili: la Resistenza e, ancora di più, la superiorità culturale del cinema e della letteratura sovietica''. Descriviamo a Villaggio la nuova versione in formato digitale, che oltre al film integrale (50 minuti, non 12 bobine!), presenta un'interessante documentario di un'ora sul regista.

 Ma Fantozzi non demorde: ''Il DVD? Lo compreranno in due - profetizza -, e se lo meriteranno! Anche in digitale rimane una boiata!''. Insomma, nonostante gli anni il ragionier Fantozzi non si pente delle sue parole. E ancora oggi rivedrebbe il film ''solo se costretto in ginocchio sui ceci''. Eppure, è proprio grazie a lui se il capolavoro, o presunto tale, di Sergej Ejzenstejn è diventato uno dei titoli più conosciuti in assoluto. L'emblema del cinema tanto impegnato quanto noioso. L'icona del film interminabile, lento e ''tragicamente'' noioso.

 E infatti, l'attore ricorda in modo drammatico la ''mostruosa'' prima visione del film di Eisenstein, che divenne poi lo spunto per l'analoga proiezione fantozziana: ''La prima volta? Durante un cineforum a Genova. C'eravamo io, De Andrè, e tanti altri. Ricordo che la scena della fucilazione venne proiettata dopo appena dieci minuti dall'inizio del film. E il responsabile del cineforum si alzò e dichiarò 'questo è il più bel film di tutti i tempi!'. Noi del pubblico eravamo senza parole. Assolutamente attoniti. A quel punto, l'addetto alla proiezione si alzò e confessò di aver proiettato il film al contrario. Prima il secondo tempo, poi il primo. Il responsabile, imbarazzatissimo, non si lasciò prendere dal panico: 'Bene, allora lo riguardiamo dall'inizio'. Fu un momento terribile''.

 Ma è davvero così terribile il film di Ejzsenstejn? ''Non è il film in sé - spiega Villaggio - quanto il fatto che non si potesse dire niente contro il dictat culturale del partito. Quando in Fantozzi dissi che la Corazzata era una boiata pazzesca, attaccai proprio quel mondo. Per la prima volta da sinistra si levava una voce contro la santificazione di certi miti. Uno dei momenti più emozionanti della mia vita fu quando andai a presentare Fantozzi in Unione Sovietica. Allora si era in pieno regime Brezneviano. E quindi Staliniano. C'erano seimila persone ad ascoltarmi. Io mi alzai, e ripetei la frase del film. E appena dissi che la Corazzata era una boiata, si scatenò un inferno. Esplose l'entusiasmo. La gente scattò in piedi, mi applaudì davvero per decine di minuti. Travolsero le sedie, urlarono. Fu davvero commovente, uno dei momenti più belli della mia carriera''.

 ''La mia critica può sembrare paradossale, ma è proprio attraverso i paradossi che si possono attaccare quei mostri sacri intoccabili della cultura. Come i Promessi Sposi. Un libro noiosissimo. E ne so qualcosa, visto che sto vestendo i panni di Don Abbondio per la fiction Rai ''Renzo e Lucia''. Un curato il mio che spero molto diverso dalla versione ''ufficiale''. Insomma, chi glielo ha fatto fare a quella povera Lucia di tenersi un imbecille come Renzo? I capolavori della letteratura sono ben altri''.

 Villaggio non rinuncia al sarcasmo e alla critica anche feroce. E non solo per quanto riguarda il cinema. Sotto accusa sono tutte le verità accettate passivamente, i totem intoccabili ''Kafka è molto meglio di Manzoni, ma non si può dire. E questo vale per tutto: dalla letteratura alla politica, dalla storia all'attualità insomma, il punto è diffidare sempre di tutto quanto è santificato e sacralizzato dalla cultura ufficiale''.




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