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Gli Incredibili - Una 'normale' famiglia di supereroi (2 DVD)
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Gli Incredibili - Una 'normale' famiglia di supereroi (2 DVD)
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Re: Re: Re: Re: Non si uccidono così anche gli eroi?
Argomento: Gli Incredibili - Una 'normale' famiglia di supereroi (2 DVD)

By: Flavio

Posted: 09.03.2005 @ 22:47
Molto divertente, oserei dire anche "profondo" per certi versi e, tecnicamente parlando assolutamente "incredibile". Un'altra pietra miliare della Pixar. Da comprare assolutamente, e da guardare e riguardare scena per scena. Ora aspettiamo Shreck che prevedo altrettanto eccellente.
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Indice della discussione su Gli Incredibili - Una 'normale' famiglia di supereroi (2 DVD)
  Non si uccidono così anche gli eroi? by Yorick, 04.02.2005 @ 15:07
  Re: Non si uccidono così anche gli eroi? by ToMoLo, 13.02.2005 @ 13:26
  Re: Re: Non si uccidono così anche gli eroi? by Yorick, 16.02.2005 @ 09:16
  Re: Re: Re: Non si uccidono così anche gli eroi? by Leonardo, 07.03.2005 @ 16:25
Re: Re: Re: Re: Non si uccidono così anche gli eroi? by Flavio, 09.03.2005 @ 22:47
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Non si uccidono così anche gli eroi?

By: Yorick

Posted: 04.02.2005 @ 15:07
Non avendo visto ancora Shrek 2, non sono in grado di fare un paragone tra i due film, però posso dire perché questo film mi è piaciuto così tanto.

Innanzitutto, come tutti avranno notato, il film si divide in due fasi o sezioni distinte e decisamente contrastanti: la prima parte molto seria e orientata ad un pubblico fondamentalmente adulto, ed una seconda votata completamente all’azione e dedicata soprattutto agli spettatori più giovani. D’altronde, da una casa di produzione che vive di certezze e offre sicurezze come la Disney, non ci si poteva aspettare altro.

Ma al di là dell’aspetto più esteriore, della meraviglia grafica e delle citazioni più o meno nascoste, ci sono dei concetti sotterranei estremamente vivi, di cui enuncio di seguito quelli più forti:

1. una denuncia del sistema giudiziario (americano, ma non solo) dove una pletora di legulei parassiti fa milioni (di dollari) vincendo cause grazie a nascosti vizi di forma a danno di azioni ed opere talora grandiose fatte da persone in buona fede.

2. La difficoltà dell’essere limitati nel raggio d’azione in campi in cui si può e si vorrebbe eccellere (chi ha visto Tucker?).

3. L’appiattimento verso il basso delle individualità, tendendo ad una standardizzazione della qualità (basta guardare il mercato per vedere come tutto sia livellato. Bob Parr dice "trovate sempre nuovi modi per celebrare la mediocrità").

4. I problemi di chi è costretto dal sistema ad uniformarsi alla massa, rinnegando sé stesso interamente o in parte.

E infine, un messaggio: non scaricate gli eroi, non dimenticateli, non rinnegateli, perché un giorno (vedi l’11 settembre, non a caso tutti i disastri del film avvengono in città) se ne potrebbe aver bisogno e potrebbe allora essere troppo tardi.

La capacità di inserire tutti questi temi, ed altri non elencati, in un film fondamentalmente di intrattenimento, senza renderlo pesante e di difficile digestione, dimostra una grande abilità e una grande intelligenza da parte dei "filmmakers", che hanno saputo creare un'opera che lavora su più livelli, ma omogeneamente stratificata.

Un pò come le cipolle di Shrek.
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Re: Non si uccidono così anche gli eroi?

By: ToMoLo

Posted: 13.02.2005 @ 13:26
Yorick,
temo (spero) di non aver colto il senso del tuo intervento.
Tu sostieni che il film mandi messaggi sotterranei captabili dai soliti eletti che tu stesso riassumi in 4 punti:

  1. la società è corrotta

  2. la società imbriglia le personalità eccellenti

  3. la società è livellante (equivalente al precendente)

  4. la società è spersonalizzante


La soluzione per questi e altri problemi (tipo l'11 settembre) è unica è lampante: i supereroi.
Evidentemente le storture e le aberrazioni della realtà in cui viviamo sono tali che risulta per te consolatorio ipotizzare l'avvento di paladini tanto potenti da rimettere a posto cose piccole e grandi.
L'idea del supereroe che vigila dall'alto sulla comunità però è lo specchio di una società in ostaggio proprio del suo protettore, un po' come gli americani in Iraq: se la democrazia ha bisogno delle armi allora non c'è vera democrazia. Se una società ha bisogno di supereroi allora è una società malata.
L'idea del supereroe in sé, poi, è pericolosissima: tutte le atrocità del XX secolo vennero fatte in nome del concetto del 'superuomo' di Nietzsche. L'uomo cioè che liberato dai freni della sua essenza umana siede a tavola con le divinità da pari a pari.
Personalmente preferisco un società in cui la giustizia sia amministrata in basi a leggi codificate, con tutti i limiti che ne conseguono piuttosto che da un giustiziere mascherato. La società inoltre deve tutelare i suoi membri più deboli, non esaltare il delirio di chi si ritiene al di sopra degli altri: il 'superuomo' appunto. Al giorno d'oggi si definisce 'eroe' chi muore nell'esercizio di una normale attività troppo spesso resa pericolosa dalle scelte sbagliate di altri, ma è un'operazione catartica fatta a posteriori per dare un senso ad una tragedia senza senso.
Per l'11 non sarebbero serviti supereroi, ma una politica estera americana accurata, che avrebbe evitato di combattere il male di oggi alimentando il male di domani: per combattere i russi che avevano invaso l'Afganistan gli USA finanziarono e armarono i ribelli, creando le condizioni per l'ascesa dei Talebani, parimenti finanziarono direttamente Saddam contro l'odiato Komeini e dulcis in fundo ora finanziano il dittatore Musharraf (che ha pure l'atomica) contro quel che resta dei Talebani, per la serie '...alla prossima puntata'.
Bertolt Brecht diceva: «Beato quel popolo che non ha bisogno di eroi» e aveva profondamente ragione.
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Re: Re: Non si uccidono così anche gli eroi?

By: Yorick

Posted: 16.02.2005 @ 09:16
Evidentemente, la questione dei supereroi è una metafora. Per eroe non si intende l’eroe superomistico alla Nietzche o alla D’Annunzio. Non si intende un super-personaggio che da solo combatte il “male”, né si intende un concetto brutale alla “vis vim vi deficit”, ma una persona che dedica la propria vita per il benessere altrui, una persona che disinteressatamente fa suo un concetto morale ed etico di amore universale e lo trasforma in un codice di vita. Degli esempi: madre Teresa di Calcutta, Falcone e Borsellino, Enrico Mattei, Cincinnato e Attilio Regolo (per chi si ricorda un po’ di storia romana). Insomma, tutta gente che ha fatto grandi cose in buona fede, credendo nel proprio operato e talora con pochi mezzi, e che è stata spesso contrastata quando non distrutta.

Sono convinto che queste persone siano un bene per la società, un fulgido esempio dell’eredità lasciata dal primo essere che guardando la luna capì che c’era qualcosa di meglio da fare che non prendersi a colpi in testa con un osso di zebra.
Queste sono persone particolari, che non si incontrano tutti i giorni. La grande maggioranza di noi (me compreso) non si sognerebbe nemmeno di vivere le vite dei personaggi sopra descritti. Si potrebbe obbiettare che talora è il destino che sceglie per loro la vita da condurre, ma questa gente ha saputo accettare ciò che è stato loro riservato e l’ha vissuto fino in fondo.
Ecco, questi per me sono eroi.

Invece, oggi si tende a dimenticarli anziché celebrarli. Meglio la suburra generata dagli sputi di qualche calciatore convinto di essere un lama, meglio i talk-show dove niente è inventato e tutto riciclato, e che sono tutti uguali indipendentemente dalla rete televisiva. Meglio avere le automobili con gli stessi identici motori e fasce di cilindrate. Meglio avere degli elettrodomestici che campano invariabilmente 4 anni di media (metti che durino 20 anni come una volta, eppoi chi li compra gli altri?).
Mi rendo conto che sto trascendendo un poco il motivo del sito, e ci vorrebbero alcune ore di chiacchierata – e non di simil-sms – per sviscerare l’argomento.

Io non mi ritengo un brillantone, ma secondo me i messaggi del film non erano tanto velati. Certo, trattandosi di uno spettacolo di intrattenimento, non è stato posto l’accento su questi aspetti, ma ne è stato fatto solamente un suggerimento. Che oltretutto è servito per impostare il film stesso.
Però ciò non toglie che la capacità di saper inserire questi piccoli attacchi alla società (ma forse sarebbe meglio dire umanità) e un invito a sforzarsi per essere degli individui in un film fondamentalmente per giovani spettatori, senza per questo minare l’aspetto divertente della proiezione, sia da me considerato una specie di gioco di prestigio, una specie di magia, un prodotto comunque non così banale come può sembrare di primo acchito.

E comunque, il concetto di individuo (e da lì il passo ad eroe è breve) è spesso ricorrente nei film Pixar: Buzz che è convinto di essere unico e non sa di essere un giocattolo fatto in serie, Flik che vuole distinguersi dalla schiera di formiche, Nemo che lotta per liberarsi dall’oppressione tutelante del padre e trovare la propria dimensione d’indipendenza ed identità, etc. Tutti personaggi assolutamente livellati (il gioco in serie, le formiche, il pesce pagliaccio “ehi, sei un pesce pagliaccio, allora fai ridere!”), che dovranno compiere qualcosa di unico per emergere e sentirsi finalmente degli individui. Buzz sfrutterà le sue ali fatte in serie per tornare a casa assieme a Woody, Flik salverà la colonia, Nemo darà coraggio a suo padre e un motivo di vita a Dory. Insomma, son tutte azioni che risolvono problemi o migliorano la vita a soggetti in difficoltà e forse la chiave di lettura sta proprio lì: aiutare, dare sollievo e speranza a qualcuno è il miglior modo per sentirsi unici.

Scusate lo sporloquio, cercherò di essere più succinto in seguito.
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Re: Re: Re: Non si uccidono così anche gli eroi?

By: Leonardo

Posted: 07.03.2005 @ 16:25
Bel film, anche se molto ispirato ai Fantastici Quattro... Non vedo l'ora di avere in mano il dvd...
Paragoni con Shrek? Sono due generi diversi... ok, molto cartoonistici tutti e due ma uno è la parodia delle fiabe e l'altro invece lo sviluppo di una serie a fumetti...
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Re: Re: Re: Re: Non si uccidono così anche gli eroi?

By: Flavio

Posted: 09.03.2005 @ 22:47
Molto divertente, oserei dire anche "profondo" per certi versi e, tecnicamente parlando assolutamente "incredibile". Un'altra pietra miliare della Pixar. Da comprare assolutamente, e da guardare e riguardare scena per scena. Ora aspettiamo Shreck che prevedo altrettanto eccellente.
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