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Messaggio a cui vuoi rispondere:
Re: Per il bambino che è in me
Argomento: Superman III - Edizione speciale
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By:
aleabr
Posted:
25.06.2013 @ 08:59
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Leletto, quando i Salkind decisero di produrre Superman, era il 1976 circa. Fecero buttare giù una sceneggiatura, poi chiamarono Mario Puzo, sceneggiatore de 'Il Padrino'.
Quando quest'ultimo lesse la sceneggiatura disse: "volete fare un film credibile o una cosa per bambini" e soprattutto: "volete che la gente creda che Superman possa davvero volare?"
Queste frasi divennero l'acchito che portò alla nuova sceneggiatura della pellicola. Puzo si lamentava sopratutto, sul fatto che se i Salkind, volevano realizzare una pellicola fantastica ma credibile, dovevano dare più di tutto uno spessore umano anche superiore alle pellicole che trattavano temi reali.
Quella pellicola, nell'idea di Puzo e poi di Donner, doveva essere realmente credibile, doveva sul lato umano far credere davvero che Superman, che un uomo potesse volare.
Quella frase: "volete che la gente creda che Superman possa volare?" divenne il concetto che descrisse la frase sulle locandine.
Si vedeva un cielo, una scia in mezzo al cielo e la frase: "credete che un uomo possa volare".
E' questa pellicola, questo spessore, questa svolta che cambierà per sempre il cinema basato sui super-eroi di carta.
La terza pellicola, si scosta completamente da questa filosofia. Io ce l'ho, per tanti versi l'ho adorata, persino il mega computer mi ricorda i marchingegni che disegnavano Byrne, Ordway e Gammill nel Superman Post-Crisis (1986-1988), ma siamo lontani anni luce dallo spessore dei primi due e sopratutto del primo.
Superman dura più di 2 ore, il primo tempo ha una 'lentezza' che per una pellicola di fantascienza era improponibile. Il primo tempo è tutto giocato sullo spessore dei protagonisti.
Il primo Superman per certe cose ai suoi tempi era impareggiabile. Ed anche oggi non è paragonabile. A mio avviso sarebbe dovuto durare anche 3 ore per renderlo ancor più denso, ma la produzione non era troppo d'accordo. |
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La tua risposta:
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Per il bambino che è in me |
By: leletto80
Posted:
24.06.2013 @ 18:15
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Film massacrato dai più... eppure a me piace sempre. Certo, il bambino che è in me contribuisce notevolmente nel giudizio finale, che resta positivo. |
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Re: Per il bambino che è in me |
By: SimonPPC
Posted:
24.06.2013 @ 19:14
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Piace anche a me, in fondo rimane sul genere fumettistico. Poi alcune scene sono molto divertenti.
Anche se la scissione di Superman io non l'ho mai capita del tutto. |
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Re: Per il bambino che è in me |
By: aleabr
Posted:
25.06.2013 @ 08:59
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Leletto, quando i Salkind decisero di produrre Superman, era il 1976 circa. Fecero buttare giù una sceneggiatura, poi chiamarono Mario Puzo, sceneggiatore de 'Il Padrino'.
Quando quest'ultimo lesse la sceneggiatura disse: "volete fare un film credibile o una cosa per bambini" e soprattutto: "volete che la gente creda che Superman possa davvero volare?"
Queste frasi divennero l'acchito che portò alla nuova sceneggiatura della pellicola. Puzo si lamentava sopratutto, sul fatto che se i Salkind, volevano realizzare una pellicola fantastica ma credibile, dovevano dare più di tutto uno spessore umano anche superiore alle pellicole che trattavano temi reali.
Quella pellicola, nell'idea di Puzo e poi di Donner, doveva essere realmente credibile, doveva sul lato umano far credere davvero che Superman, che un uomo potesse volare.
Quella frase: "volete che la gente creda che Superman possa volare?" divenne il concetto che descrisse la frase sulle locandine.
Si vedeva un cielo, una scia in mezzo al cielo e la frase: "credete che un uomo possa volare".
E' questa pellicola, questo spessore, questa svolta che cambierà per sempre il cinema basato sui super-eroi di carta.
La terza pellicola, si scosta completamente da questa filosofia. Io ce l'ho, per tanti versi l'ho adorata, persino il mega computer mi ricorda i marchingegni che disegnavano Byrne, Ordway e Gammill nel Superman Post-Crisis (1986-1988), ma siamo lontani anni luce dallo spessore dei primi due e sopratutto del primo.
Superman dura più di 2 ore, il primo tempo ha una 'lentezza' che per una pellicola di fantascienza era improponibile. Il primo tempo è tutto giocato sullo spessore dei protagonisti.
Il primo Superman per certe cose ai suoi tempi era impareggiabile. Ed anche oggi non è paragonabile. A mio avviso sarebbe dovuto durare anche 3 ore per renderlo ancor più denso, ma la produzione non era troppo d'accordo. |
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