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posted: 14.04.2020 @ 15:15
Cinema degenere: la follia di Tex Avery
Appunti per una impossibile raccolta integrale
L'animazione è un genere tutto sommato di nicchia: affermazione che può far sorridere di fronte ai successi milionari della triade Disney/Pixar/Dreamworks... il problema è che quella è la punta di un autentico iceberg dove, come sempre accade, la parte sommersa è MOLTO più grande!
Quasi ogni nazione e cultura si è confrontata con il “raccontare per disegni”, ma poi quanti davvero sono stati i fenomeni? Quanti attirano un pubblico di massa? E, cosa per noi più importante, quanto è reperibile su supporto fisico digitale?
Mettiamo che l'appassionato medio voglia farsi tutta la filmografia di un autore, un filone, un personaggio o una cinematografia, come si deve muovere? La situazione si fa ancora più complicata se consideriamo il campo dei cortometraggi. Solo per fare l'esempio più celebre, delle famosissime Silly Symphonies disneyane è uscito solo il primo volume, lasciandoci orfani del complementare More Silly Symphonies (distribuito solo in America):
Il caso che qui prendo in considerazione è quello di Tex Avery, geniale animatore americano che può essere utilizzato bene come punto di equilibrio fra le varie anime dell'animazione!
Un creativo di primo livello, che in barba ai problemi (durante i primi anni di lavoro si era danneggiato l'occhio sinistro e quindi poteva vedere soltanto con il destro) ha inventato uno stile iper dinamico e irriverente, scardinando le convenzioni e rompendo spesso la cosiddetta “quarta parete” (i personaggi, cioè, si rivolgono direttamente al pubblico dallo schermo). Per questo è giustamente molto amato, eppure... il suo non è necessariamente un nome che colpisce lo spettatore medio, che magari di fronte a un suo cartoon si esalta, ma non sa che lo ha diretto lui :-)
Il caso di Red Hot Riding Hood è esemplare, vista l'influenza che ha avuto su The Mask:
Senza dimenticare l'allupatissimo (appunto) Superbeasto di Rob Zombie (tanto per rimanere in tema di animazioni non reperibili sul mercato italiano):
Tex Avery da tempo è anche uno degli autori più studiati, sono usciti anche in Italia dei libri molto interessanti sulla sua produzione, dal pionieristico volume di Franco Porcarelli a quello di Michele Fadda e Fabrizio Liberti, rispettivamente del 1993 e del 1998:
In maniera particolare, quando si pensa allo stile Avery, ci si riferisce ai 67 corti animati realizzati alla MGM tra il 1941 e il 1953 dopo aver lasciato la Warner Bros: a un livello qualitativamente altissimo delle animazioni si accompagnava infatti uno stile assolutamente fuori di testa fatto di amore per il paradosso in cui le figure si deformano e vivono folli avventure, pur mantenendo tutta la loro “umana” umoralità. È così che sono nati capolavori assoluti come Slaphappy Lion o King Size Canary dove la virulenza con cui sono "maltrattate" le figure è quasi da film horror :-D
Così, per tornare al discorso di partenza, abbiamo un autore importante e ben considerato dagli specialisti, un corpus di opere circoscritte e realizzate per uno Studio: i presupposti perché sia tutto facilmente reperibile ci sono, ma la realtà qual è?
Di fatto, in Italia sono uscite giusto un paio di antologie dedicate a Droopy, uno dei suoi personaggi più celebri.
Prima di imbracciare i forconi di fronte alla "nazione ignorante" e al "non ci fila mai nessuno" occorre precisare che però... non è solo una situazione italiana! Anzi, persino in America i suoi corti MGM non sono mai usciti tutti insieme in DVD, ma solo sparsi su varie antologie.
Un po' tutti hanno quindi dovuto fare affidamento sulla Francia, paese che come sempre è sensibile alle riscoperte e dove è uscita una buona antologia che comprende 63 dei corti interessati. Per gli appassionati italiani: non è presente la nostra lingua, solo inglese, francese e stop.
Cosa manca? Intanto gli ultimi due corti (Millionaire Droopy e Cat's Meow, in realtà riedizioni di lavori precedenti in formato Scope) e, soprattutto Uncle Tom's Cabaña del 1947 e Half-Pint Pygmy, del 1948, a causa degli stereotipi razziali.
Qui si arriva a un punto fondamentale: lo stile di Avery è irriverente e politicamente scorretto, gioca con gli stereotipi (come peraltro era abbastanza usuale all'epoca) e quindi i due corti in questione sono stati cancellati dal mondo. Ora non ho sottomano la fonte, ma ricordo che a un certo punto si affermò che per i licenziatari questi lavori è come se non fossero mai esistiti!
Non solo! Anche altri lavori dei 67 circolano in versione censurata, con piccole “toppe” ottiche qua e là, o piccoli tagli di montaggio e come tali sono presentati anche nell'edizione francese!
Il cofanetto francese è dunque da considerarsi un buon primo passo, ma di certo non l'ideale, tralasciando la questione della lingua. Dunque finale in mestizia?
In realtà no, perché di recente Warner (oggi proprietaria del catalogo classico MGM) alla fine ha accontentato gli appassionati e con la collana Warner Archive ha iniziato a editare in Blu-Ray Disc i 67 in versione restaurata, integrale e comprensiva anche dei due lavori “mai esistiti” :-)
L'edizione, region free, ma ancora una volta solo english-friendly (niente italiano), al momento consta di un primo volume con 19 corti, cui speriamo si aggiungano presto tutti gli altri.
Ora manca solo un'impossibile edizione italiana e poi siamo a posto. Certo che fatica però! :-)
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Sarebbe fantastico se arrivasse in italia localizzato nella nostra lingua... Però è anche vero che fin da piccolo guardavo questi cartoni animati in lingua inglese trasmessi nelle varie emittenti private italiane...
Ho dei bellissimi ricordi di bambino legati a questi cartoni e quante risate!
