posted: 18.09.2004 @ 16:34

Star Wars Countdown: Ep. IV - Negli anni 70...

Buck reporting...

 L'auditorium del BAFTA Theater è in discesa, sul modello di un'aula magna universitaria. Mi sono posizionato immediatamente in terza-quarta fila e, poco dopo, un giornalista si è seduto accanto a me. Sono passati solo pochi secondi dall'inizio delle interviste prima che si accorgesse che la sua penna era, ahimé, defunta. In una situazione del genere uno cerca di sbrigarsela da solo prima di chiedere aiuto e lui, stoicamente, l'ha fatto. L'ho osservato prendere appunti con una penna che non lasciava alcuna traccia per una intera pagina di blocco. Evidentemente, ho pensato, quando arriva a casa prenderà una matita e colorerà tutta la pagina: i solchi lasciati dalla sfera della penna, rimasti bianchi, sveleranno tutto quello che ha scritto! Una strategia del genere, però, funziona soltanto se ti limiti prendere appunti su una sola pagina: i solchi della penna, se uno calca bene perché non scrive, finiscono anche sulla seconda pagina. E la seconda pagina diventa inservibile perché i solchi si confonderebbero... Quando ha capito che la sua strategia si stava rivelando fallimentare, si è girato verso di me e, ammettendo la sconfitta, mi ha chiesto ''Do you have a pen?''

 Il caso vuole che il fotografo ufficiale della conferenza stampa abbiamo immortalato questa scena! Se guardate la foto qui sotto noterete due individui seduti vicino: quello a destra sono io, quello a sinistra, intento a controllare UNA PENNA, è proprio il giornalista dagli appunti invisibili. Quando Fox mi ha inviato la foto non ho smesso di ridere per mezz'ora!!!

Star Wars Countdown: Ep. IV - Negli anni 70...
Visione globale

Maledetta penna!

 Ma veniamo alle cose serie... dopo John Lowry e Rick Dean è stata la volta di Gary Kurtz, produttore di Guerre Stellari e L'Impero Colpisce Ancora.

 Gary Kurtz: Dovete sapere che negli anni Settanta la fantascienza non era molto popolare a Hollywood: i pochi film che venivano girati erano veramente angoscianti... storie post apocalittiche che avevano scarso successo al botteghino. 2001: Odissea nello spazio di Kubrick, datato 1968, aveva impiegato ben sei anni solo per recuperare quanto investito.
 Per nostra fortuna American Graffiti fu un successo; con quel biglietto da visita le nostre idee erano degne di qualche interesse. Fox dette il via libera al progetto Star Wars esclusivamente perché era il film più economico che avesse quell'anno nel suo listino. Qualsiasi altro film era più caro. Se anche non avesse guadagnato, sarebbe stato abbastanza... bastava andare in pareggio.
 Nonostante questo ci vollero tre anni per superare quelle diffidenze. Il film costò attorno ai 10 milioni di dollari, un rischio decisamente minore.

 Ha detto che ci vollero sei anni a 2001 per andare in pareggio, e per Star Wars?

 Gary Kurtz: Più o meno cinque mesi. Oggi è il weekend di apertura che conta; negli anni Settanta le modalità delle uscite cinematografiche erano completamente differenti. La maggior parte dei film venivano ''provati'' in pochi cinema e, se andavano bene, il numero delle copie veniva aumentato progressivamente. Nel nostro caso avevamo una difficoltà in più: Star Wars era uno dei primi con suono Dolby Surround. Inizialmente uscimmo solo nelle sale con impianto Dolby Stereo. Molti esercenti erano così restii ad installare il Dolby che Fox dovette garantire il risarcimento dei costi di installazione e di disinstallazione se i proprietari avessero deciso di non mantenere l'impianto.

 In un primo momento uscimmo in 37 cinema degli Stati Uniti. Cominciarono subito le lunghe code... per circa un anno avevamo promosso il film agli appassionati di fantascienza e sapevamo che sarebbero venuti a vederlo nelle prime due o tre settimane. Quando le code continuarono anche dopo il primo mese di permanenza nelle sale, ci rendemmo conto che Star Wars aveva attirato un pubblico molto più generale. Fox decise allora di espandere il numero di copie prima a 200, poi a 400, poi ancora fino a sfiorare le 600. Alcune sale lo proiettarono per più di sei mesi. Una cosa che oggi non accade più: anche il film più popolare non rimane in sala più di quattro o cinque mesi; il DVD, infatti, esce almeno entro l'anno.


Gary Kurtz
 Il film fu riproposto in sala nell'estate del 1978 e poi ancora nel 1980, due mesi prima del debuto de L'impero colpisce ancora. La videocassetta arrivò solo quattro anni più tardi. Adesso che gli studios si sono accorti di guadagnare di più sui DVD che sull'uscita cinematografica, quest'ultima è vista solo come il trampolino di lancio per il DVD. Ed è un peccato perché i film importanti meritano di essere visti al cinema, con un grande schermo, un grande pubblico ed un ottimo sistema sonoro.

 Quanto pensa che Peter Jackson vi debba a proposito dei risultati ottenuti da Il Signore degli Anelli?

 Gary Kurtz: Sinceramente non lo so. Probabilmente se avesse proposto di girare Il Signore degli Anelli venti o venticinque anni fa gli studios non avrebbero accettato di assumersi un rischio del genere. Forse abbiamo contribuito alla causa di Peter Jackson dimostrando che certi rischi vale la pena di assumerli.

 Perché non ha prodotto Il Ritorno dello Jedi?

 Gary Kurtz: Beh, ho partecipato alle fasi preliminari, poi ho abbandonato per diverse ragioni: la più importante perché avevo promesso a Jim Henson di produrre The Dark Crystal e lui non voleva più aspettare...

 In effetti la struttura narrativa di The Dark Crystal è molto più forte di quella de Il Ritorno dello Jedi. Lei è stato in parte responsabile per la storia?

 Gary Kurtz: E' possibile. La miglior cosa che può accadere tra le persone che lavorano ad un film è l'affermarsi di una collaborazione a tutti i livelli. Si inizia con compiti ben delineati, uno sceneggiatore, un regista, un produttore, un cameraman e un montatore e quando il film è completo diventa difficile ricordare chi ha contribuito a questa o a quella particolare sfumatura. Quindi... sì, tutti noi abbiamo contribuito un po'.

 Perché la parte finale della trilogia è stata girata prima?

 Gary Kurtz: Perché l'accordo iniziale con Fox prevedeva un solo film. George aveva in mente una storia molto, molto complicata. Quando ci sedemmo attorno ad un tavolo divenne ovvio che non fosse possibile girare l'intera vicenda. Non avevamo né il tempo, né i soldi per farlo. Così scegliemmo il punto centrale della storia, la parte che consideravamo più eccitante. Ecco cos'è accaduto.
 Quando il film fu quasi ultimato Fox iniziò a considerare la possibilità che non fosse poi tanto male e che si sarebbe potuto realizzare un seguito. George ritornò allora ad esaminare la storia e decise che era aveva materiale a sufficienza per altri due film. Nelle conferenze stampa e nelle discussioni che seguirono l'uscita e il successo di Star Wars, George rivelò che l'idea originale era di nove film - anche se era solo un progetto di massima. Dopo Il Ritorno dello Jedi, George decise di lavorare su altri progetti, anche se l'idea di girare le storie successivi rimase.
 Ecco perché la storia è stata girata in questo modo. Normalmente, se l'idea è quella di girare una storia complessa, con il primo film si racconta l'inizio. Con i successivi si giunge man mano al termine in modo tale che gli attori crescano assieme alla storia. Nel caso di Star Wars la sola cosa in comune fra i nove episodi erano i due robot; nessun altro personaggio era presente in tutte le storie. Quindi non importa in che ordine i film vengono girati perché il problema dell'invecchiamento degli attori non esiste.
 Anche se i primi tre sono stati molto popolari, per molti anni si affermò l'idea che non ci sarebbe stato il tempo materiale per poter girare gli altri. Per questo da Il Ritorno dello Jedi a La Minaccia Fantasma è passato così tanto tempo.


Da sinistra: Gary Kurtz, Carrie Fisher, Anthony Daniels e Jim Ward
 Prima ha detto che questi film sono stati girati per essere proiettati al cinema. E' un appassionato di DVD? E, se è così, è soddisfatto del lavoro su questo cofanetto?

 Gary Kurtz: Oh certamente! I DVD sono fenomenali. Sono manna dal cielo per tutti quelli che amano quei film meravigliosi che, ormai, non sono più proiettati al cinema. Vede... negli anni 60 ho frequentato la scuola di cinema. La maggior parte dei film a cui potevamo accedere erano copie 16mm molto molto vecchie, e che, quindi, si vedevano malissimo! Per questa ragione tutte le volte che un cinema riproponeva un film assente da 10 anni dalle sale tutti si fiondavano a vederlo! Non esisteva altro modo! Quando uscirono le prime videocassette anche la sola possibilità di poter effettuare copie di infima qualità era ritenuta incredibile. I DVD hanno rappresentato un enorme salto di qualità. Oggi esistono in DVD moltissimi film stranieri e vecchi film degli anni 20 e 30 - alcuni dei quali muti - che non sono più usciti al cinema... a meno della National Film Theater di Londra o l'American Film Institute di Los Angeles ci sono veramente pochi posti che ancora li propongono; certamente gli art house cinema di quando andavo all'università non esistono più. I DVD sono l'unica possibilità: vedere un DVD non è affascinante come andare al cinema, ma se hai un buon impianto è senz'altro un buon sostituto.

 Prima ha citato 2001 Odissea nello Spazio che è stata un pietra miliare del cinema di fantascienza, così come Star Wars. Sia Stanley Kubrick che George Lucas sono ricordati per aver creato degli effetti speciali innovativi. Mi chiedevo se potesse parlarci in breve della creazione della Industrial Light and Magic...

 Gary Kurtz: Dopo che firmammo il contratto per la produzione di Star Wars il dipartimento degli effetti visivi di Fox ci presentò un preventivo di circa 6 milioni di dollari, l'80% del nostro budget iniziale. Sapevamo che in quel modo non saremmo andati lontano. L'unica alternativa era utilizzare tecniche diverse da quelle normalmente usate all'epoca. Cominciammo con l'ingaggiare giovani con idee innovative... alcuni avevano maturato esperienze nel campo della pubblicità ed avevano idee che ancora non erano state utilizzate nella produzione di film cinematografici. La Industrial Light and Magic fu creata per questa ragione, originariamente per produrre gli effetti speciali di un solo film, poi degli altri due ed infine divenne vera e propria società di produzione di effetti speciali.

 Durante la lavorazione di Star Wars ci rendemmo conto che con centinaia di effetti speciali da creare l'unica maniera per portare avanti il lavoro era di archiviare le singole immagini: gli X-Wing, ad esempio, vennero filmati con cineprese motion-control, le immagini archiviate in maniera che potessero essere sovrapposte a sfondi diversi o ruotate per essere utilizzate una mezza dozzina di volte. Era il solo modo per produrre quelli effetti in tempo utile. Sono un grande sostenitore della filosofia di Roger Corman: gli effetti speciali di una ripresa devono essere di qualità accettabile per il pubblico. Per questa ragione ho spesso discusso con Stanley Kubrick che era convinto che ogni ripresa dovesse essere perfetta. In certi casi non ci sono né il tempo né il soldi per rendere tutto perfetto. Ci sono una mezza dozzina di riprese che funzionavano appena in Star Wars e che avrebbero dovuto essere rigirate una mezza dozzina di volte, ma non avevamo né il tempo, né l'energia per rifarle...


Meglio il Millennium Falcon

 Un esempio? Ricordate la ripresa iniziale in cui la nave ribelle viene abbordata dallo Star Destroyer imperiale? La ripresa inizia subito dopo i titoli. In totale la scena era composta da circa 38 elementi separati inseriti su una stampante ottica multi testina. Abbiamo rigirato la scena almeno 200 volte in sei mesi per renderla al livello di come appare nel film. Gli elementi non riuscivamo a fondersi a dovere! Una volta c'erano problemi di colore, un'altra volta il bagno chimico del laboratorio di sviluppo era un grado superiore rispetto al giorno precedente, i colori erano diversi per cui gli elementi non si combinavano. Siamo arrivati al punto che abbiamo rimesso così tante volte i singoli elementi della scena nella stampante che hanno finito per rovinarsi ed abbiamo dovuto rigirare anche l'elemento stesso. E' stato un vero e proprio incubo! Oggi ci si mette al computer e il solito lavoro si fa in tre giorni. Noi dovevamo aspettare tutta la notte per vedere ogni singolo elemento ed anche una settimana intera per vedere tutti gli elementi di una ripresa combinati. Era un lavoro molto lungo e arduo. Ripensandoci mi sorprendo di come siamo riusciti ad ottenere un risultato finale come quello che abbiamo inserito nel film.

 Sappiamo che L'impero colpisce ancora sforò il budget di circa 10 milioni di dollari. Perché?

 Gary Kurtz: Abbiamo avuto un sacco di sfortuna! Sul set in Norvegia si scatenò forse il più violento blizzard dell'Europa Settentrionale in 25 anni. Il treno che portava le attrezzature e le persone sul set fu bloccato da quasi otto metri di neve! Dovemmo affittare uno spazzaneve speciale che liberasse le rotaie. Le riprese furono sospese per giorni a causa del tempo. Mark Hammil si procurò una distorsione al braccio durante uno dei suoi stunt. Dozzine di contrattempi contribuirono al ritardo e ci volle un grosso lavoro di equilibrismo per portare tutto fino in fondo. Forse fummo troppo ambiziosi e quindi giudicammo cosa fosse veramente necessario. Accade in molti film e certamente questo fu uno veramente difficile da girare.

 ... ed anche Gary Kurtz è uscito di scena... I due ospiti successivi erano Anthony Daniels alias C3PO e Carrie Fisher alias l'unica donna che appare nei tre film. Le apparizioni sono state senz'altro degne di nota, ma non potendo scrivere un poema Omerico su questa presentazione sono costretto a tagliarle. Per chi fosse interessato, l'intervista a Carrie Fisher è stata pubblicata da Ciak di Settembre. In ogni caso avrete modo di riascoltare le opinioni della principessa sui film della trilogia nei commenti audio contenuti nel cofanetto.




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