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Pregi e difetti del DVD
Argomento: Monty Python: Il Senso della Vita - Special Edition (2 DVD, DTS)
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By:
Davide Z
Posted:
24.08.2004 @ 17:05
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Ormai questo dvd (ma perché il titolo è quello inglese?) lo si trova a prezzi stracciati: se la cosa dovesse dipendere dal fatto che il ridoppiaggio ha allontanato il pubblico questo vorrebbe (finalmente) dire che le proteste in Italia iniziano ad avere il loro effetto.
Comunque ho confrontato il dvd con una registrazione televisiva e ho così constatato che il nuovo doppiaggio utilizza lo stesso adattamento di quello vecchio. I giochi di parole, dunque, non sono stati perduti. Ciò che inevitabilmente sconforta è sentire, su un film di vent’anni fa, le solite voci odierne dei vari Simone Mori, Massimo De Ambrosis, Dario Penne, Giorgio Lopez.
Domanda: ma sono così pochi i doppiatori in Italia? Un’altra cosa: il vecchio doppiaggio rispettava la recitazione seria dei Python (infatti i mattoidi inglesi erano serissimi nel pronunciare le loro battute e nel mettere in scena situazioni assurde). Viceversa quello nuovo adotta un tono sopra le righe che cerca di suscitare a tutti i costi la risata, ma in fin dei conti risulta assolutamente forzato. Quindi la visione in lingua è doppiamente obbligata: i sottotitoli peraltro sono ricavati da una nuova traduzione dei dialoghi.
Il dvd permette anche di vedere anche il film in versione extended, con tre nuove sequenze in più (non restaurate), che sono poi presenti a parte anche fra gli extra del secondo disco (in questo caso però bisogna vederle con commento imposto di Terry Jones). Peraltro nonostante il ridoppiaggio le scene in questione sono presentate nel film in lingua originale con sottotitoli, se non è cialtroneria questa...
La qualità del video è buona, ma non perfetta: ci sono infatti alcuni graffietti che in sé non danno fastidio, ma risultano poco perdonabili considerando che il film dovrebbe essere stato restaurato. Il sonoro invece è la cosa peggiore perché l’audio 5.1 (sia l’italiano che l’inglese) suona chiaramente innaturale e un po’ metallico a causa della rielaborazione. Sarebbe stato un bene inserire la traccia originale monofonica (e così avremmo avuto anche il doppiaggio d’epoca).
Poco da eccepire invece sugli extra, soprattutto quello sul restauro è spassosissimo e denota la natura totalmente dissacrante dei Python, grandissimi!
Un’ultima cosa: nel documentario John Cleese afferma che il gruppo dovrebbe pensare seriamente a realizzare una serie infinita di best of tratti dal repertorio dei Python per spennare gli appassionati ingenui. A qualcuno fischiano le orecchie? :-)) |
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