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Visto al cinema lo scorso weekend
Argomento: Blueberry - L'esperienza segreta
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By:
Leonardo
Posted:
18.07.2005 @ 16:45
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Ore 19:50… dopo una piadina ed un bicchier d’acqua si abbassano le luci in sala 8 e la proiezione ha inizio. Dopo diversi minuti (o ore? N.d.R.) di pubblicità ecco i trailers: peccato, non trasmettono quello dei Fantastici Quattro, in compenso però mi faccio quattro risate con quello di Madagascar.
Ma ecco… MOVIEMAX…
BLUEBERRY : LA RECENSIONE DEL FILM
Questa volta non si tratta di un film ispirato o tratto da un fumetto americano, no, questa volta è il turno del fumetto europeo, Blueberry, nato negli anni 60 dalla matita di Moebius, dalla mente di Jean Michael Charlier e dallo sforzo editoriale della francese Dargaud. Acclamato dai francesi (certo è l’unico film decente che hanno saputo fare quest’anno N.d.R.), il film riesce a combinare in modo originale e del tutto singolare l’ambientazione western e il genere “fantasy astrale-sovrannaturale”.
Solo in parte liberamente ispirato al fumetto, difatti si tratta più di un film sulle origini e del mistero che lega l’eroe ai Pellerossa, la pellicola privilegia maggiormente la dimensione umana del protagonista, il viaggio nella Natura che egli fa, non però a discapito del lato (semi)eroico. Difatti il lato maggiormente approfondito è il legame tra la Natura e gli uomini, ovvero una delle teoria maggiormente note dello sciamanesimo Pellerossa. Gli sciamani Pellerossa credono infatti che l’uomo, come del resto ogni creatura vivente, sia abitato dagli Spiriti e che questi devono relazionarsi in armonia, creare equilibri da rispettare, pena lo sconvolgimento naturale del mondo. Lo scopo di Blueberry, nel film ritratto come uno dei tre sceriffi della cittadina di Palamito, non è solo quello di tenere disinnescata la miccia tra i mondi “cowboy/indiano”, ma anche quello di intraprendere un percorso di ricerca ed iniziazione, vivendo così un’avventura a contatto col suo vero io che lo cambierà per sempre. Da giovane sbarbatello cajun a giovane sbarbatello cowboy, da innamorato a profugo, da “Naso Rotto” a sceriffo, e così via… queste sono le fasi che attraversa Mike Blueberry. Nel tentativo di preservare l’equilibrio tra i mondi, Mike si sente uno straniero in terra straniera e si scontra per ben due volte con il cattivo della situazione, Wally Blount. All’inizio si tratta di una faccenda personale con una prostituta ma poi tutto degenera fino alla soglia di rottura degli equilibri. Wally, approfittando di un suo ex-socio alla ricerca dell’oro nella Montagna Sacra, ricerca il vero potere, assaggiato quando si è miracolosamente salvato dal primo incontro col giovane Mike. Ed è qui che Blueberry si mostra eroe, entrando volontariamente nei mondi sovrannaturali degli Spiriti dei Pellerossa e scontrandosi con i suoi incubi…
La colonna sonora del film creata da Jean-Jacques Hertz & François Roy è molto buona, quasi ai livelli di Danny Elfman in Spider-Man.
Il montaggio invece soffre un pochettino: si nota infatti che alcune scene sono state tagliate, forse anche a scapito della trama.
La durata di due ore scarse è stata strana, forse per via delle immagini psichedeliche che solo dopo hanno avuto effetto esilarante su noi quattro spettatori.
Se si volesse fare i cinici, si potrebbe accusare il regista Jan Kounen ma anche gli sceneggiatori, di razzismo, proponendo i Pellerossa (volgarmente chiamati, nel film, “indiani”) come spacciatori di droghe allucinogene (in effetti la faccia di Blueberry mentre si “droga” non è delle più incoraggianti). Certo, è un film europeo, non americano e questo lo si sente molto nella pellicola, ma la trama è davvero innovativa e se volete vedere un film diverso dal solito è certamente consigliato.
Sconsigliato a chi invece vuol vedere un film fedele al fumetto. Questa è la gioventù misteriosa e mai raccontata di Blueberry e potrebbe non piacere. |
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