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posted: 04.05.2003 @ 19:05

Quattro chiacchiere con Cinzia Angelini, animatrice di Spirit

Spirit: un risultato eccellente!

SpaM reporting...

 Cinzia Angelini ha cominciato la sua carriera con la Dreamworks nel 1997, animando il personaggio di Mosè nel film Il Principe d'Egitto. Successivamente si è occupata dell'animazione del film La Strada per El Dorado, e al momento è al lavoro per il nuovo film, in uscita in Italia a Natale 2003, dal titolo provvisorio Sinbad - La Leggenda dei Sette Mari. Cinzia ha iniziato la sua collaborazione con la Dreamworks lavorando al film Balto, presso gli studi Amblimation di Steven Spielberg a Londra. Si è, poi, dedicata ad altri film di animazione tra cui La Freccia Azzurra. Cinzia ha iniziato la sua attività artistica a Milano dipingendo chitarre classiche e lavorando alle pubblicità e alle animazioni televisive dopo essersi diplomata dal Collegio Internazionale Delle Arti e Scienze.

Cosa ha pensato il giorno in cui vi è stato annunciato di lavorare ad un progetto complesso sotto tutti i punti di vista come quello di Spirit?

 Sulle prime eravamo tutti un po' scioccati. Avere a che fare con i cavalli è molto difficile nel cinema d'animazione, perché - tecnicamente - questi animali, sebbene meravigliosi, sono tra i più difficili da animare...

Quale tecnica avete utilizzato per realizzare le animazioni del film?

 Quella tradizionale per quanto concerne i personaggi e per la maggior parte del film; quella computerizzata soprattutto per quanto riguarda le scene di corsa e più spettacolari. Sono state mescolate in maniera talmente perfetta, che anche molti addetti ai lavori hanno difficoltà a distinguerle durante la visione del film in sala!

E in Dvd?

 Beh, diciamo lì - con il fermo immagine, l'avanzamento lento, etc., etc- si possono cogliere meglio i dettagli rivelatori, ma comunque l'amalgama è pressoché perfetta...

Finalmente, in Dvd, si possono mettere a confronto la versione italiana e quella originale. Senza volere fare del campanilismo, ma l'interpretazione di Zucchero è molto più forte ed intensa rispetto all'originale di Bryan Adams. Non crede che si colga quasi meglio lo spirito di libertà e il messaggio ecologista del film?

 Devo dire di sì. Zucchero ha fatto un lavoro davvero impressionante. Sono rimasta sorpresa perché il film ha una marcia in più rispetto all'originale. Spesso nel campo dell'animazione restiamo un po' delusi dalla versione italiana che spunta un po' delle nostre armi. E' stato un adattamento davvero da ricordare.

Come si trova alla Dreamworks?

 Molto bene. Sono arrivata alla Dreamworks dopo varie peregrinazioni tra Londra prima all'Amblimation che alla Warner Bros. e Monaco. E' molto stimolante lavorare in quel gruppo di persone. Se uno ha voglia di fare ed è stimolato a fare sempre meglio, indipendentemente dall'età si guarda alla capacità delle persone. C'è una grande possibilità di imparare da gente di grande talento artistico.

Quante persone ci vogliono per realizzare un film come Spirit?

 Circa seicento sono quelle che lavorano al progetto complessivo. Gli animatori che danno vita ai personaggi sono una settantina nella maniera tradizionale di realizzare i film e in computer animation diventano non più di una trentina. Quest'ultimo è uno dei motivi per cui molti studios lavorano sempre di più in direzione di quest'ultima tecnica di realizzazione dei film. Va detto, però, che visto che si è sempre molto in ritardo, gli animatori - nella fase finale di lavoro - aumentano. Per realizzare Spirit ci sono voluti quattro anni attraversando tutte le fasi: dalla nascita del concept al cosiddetto visual development. Il tempo di lavorazione delle sole animazioni è di circa un anno e mezzo.

Il fatto che la Dreamworks scelga sempre di realizzare film diversi dalla Disney - ovvero senza piccole creaturine antropomorfe, con temi sociali 'forti' - può risultare penalizzante in America?

 E' vero, il pubblico è abituato allo stile Disney dove tutti parlano come gli esseri umani. Le sfide di Dreamworks sono sicuramente molto pericolose. Jeffrey Katzenberg affronta sfide complicate: io - pensando alla storia cinematografica italiana ed europea - credo che sia più facile per noi italiani comprendere lo sforzo della Dreamworks e apprezzare determinati risvolti naturalistici come quello di non avere animali parlanti, ma che si esprimono come realmente fanno. Per tutti noi ha rappresentato una grande scommessa. Spirit è un film la cui forza nasce dai contrasti: tra la potenza e la forza del cavallo in corsa, e la bellezza e la poesia dell'ambiente naturale che lo circonda.

Il nostro special report sull'animazione cinematografica continua...




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